Santa Lucia verrà a visitare le nostre case per portare la luce nella notte più lunga dell’anno. In molte tradizioni locali, questa sera sarà preceduta dalla sua controparte in carne e ossa, una ragazza vestita di bianco dalla testa ai piedi e con il volto velato, che passerà per le strade dei paesi per donare caramelle e dolciumi ai bambini.
Nell’attesa, abbiamo scelto qualche canzone e poesia per accompagnarci nel corso della giornata. C’è la canzone con cui i nostri cugini svedesi celebrano la santa – a cui sono devotissimi, e si capisce: il loro inverno è ben più rigido e buio del nostro – e ci sono quelle più tradizionali, interpretate da Pavarotti, Giorgia e Bocelli.
Le poesie, che poi si possono benissimo chiamare filastrocche, sono quelle semplici a rima baciata che una volta si mandavano a memoria, quando si era alle elementari. Da ricordare e da insegnare ai più piccoli di casa.
dei bimbi sei la stella,
tu vieni a tarda sera
quando l’aria si fa nera.
Tu vieni con l’asinello
al suon del campanello,
e le stelline d’oro
che cantano tutte in coro:
«Bimbi, ora la Santa é qui
ditele così:
cara Santa Lucia
non smarrir la via
trova la mia porticina
quella é la mia casina!»
E giù tanti doni.
vien la Santa da lontano,
porta a tutti dolci e doni
soprattutto ai bimbi buoni.
Ma se un bimbo é cattivello,
oltre tutto un po’ monello,
nulla trova nel tinello.
Quindi bimbi birichini
diventate un po’ bravini,
e i cuoricini tutti spenti
con la Santa si fan contenti.
Grazie, grazie Santa Lucia,
il tuo incanto mi porti via.
che vogliamo fare,
ma scegli tu cosa portare:
per il nonno un caldo cappello,
un rospo in tasca a mio fratello,
una fidanzata per il mio cane,
ai passerotti tanto pane;
chicchi di riso per la minestra,
un po’ di pazienza per la maestra,
una nuova scopa per la Befana,
un giorno in più alla settimana;
una sciarpa al pupazzo di neve,
per i miei amici una storia breve.
Fino ad ora abbiamo scherzato
e con le parole abbiamo giocato.
Tu però non dimenticare,
due cose che devi portare:
un sorriso per chi non ce l’ha
e per tutti tanta bontà.
perché scappi via?
Vogliamo vederti,
vogliamo toccarti,
dei nostri bei giochi
vogliam ringraziarti.
Dal cielo stellato
con l’asinello fatato,
scendi leggera
quando è già sera,
a colorare i sogni
dei bambini più buoni.
Io te lo prometto,
sarò dentro il letto.
Su, vieni ti prego,
felice ti aspetto.