La commovente storia di Santa Lucia è nota ai più, ma forse non tutti sanno che le sue spoglie si trovano a Venezia, nella Chiesa di San Geremia e Santa Lucia.
Originariamente le spoglie della Santa erano custodite a Siracusa, città natale di Lucia, e qui rimasero per diversi secoli dopo la sua morte. Successivamente, durante le invasioni arabe dell’878, il corpo fu spostato in un luogo segreto perché fosse al riparo dagli attacchi. Nel 1040, il comandante bizantino Giorgio Maniace sottrasse Siracusa al dominio arabo e fece trasferire le spoglie della Santa a Costantinopoli. Il trasferimento definitivo a Venezia avvenne nel 1204, dopo la conquista di Costantinopoli da parte della Serenissima; il luogo designato per ospitare le reliquie fu la Chiesa di San Giorgio Maggiore. Tuttavia, la notevole affluenza di fedeli persuase il Senato a trasferire Santa Lucia in una Chiesa in città, S. Maria Annunziata nel sestiere di Cannareggio; tra il 1609 e il 1611 sorse quindi, su disegni del Palladio, una nuova Chiesa dedicata al culto esclusivo di Santa Lucia.
Per giungere alla meta finale del lungo viaggio delle spoglie della Santa, dobbiamo arrivare al 1845, quando l’imperatore austriaco Ferdinando I emanò un decreto che prevedeva l’abbattimento della chiesa di S. Lucia per fare spazio alla nascente stazione ferroviaria (che prenderà il nome di Santa Lucia in segno di riguardo). L’11 luglio 1860 il Patriarca di Venezia, Angelo Francesco Ramazzotti, si occupò del trasferimento delle reliquie nella vicina Chiesa di San Geremia (le prime notizie storiche di questo edificio risalgono nell’anno 1013). Le opere d’arte contenute nella Chiesa di Santa Lucia furono trasferite in sedi diverse, alcune si trovano proprio nella Chiesa di San Geremia, come i quadri di Palma e Bassano.
Per la costruzione della cappella dedicata alla Santa, vennero utilizzati il precedente altare con l’urna delle reliquie e gli stessi materiali del presbiterio della chiesa demolita. È interessante notare che, nonostante molti studiosi siano concordi nell’affermare che il presbiterio sia opera del Palladio, a oggi non venga ancora conteggiato ufficialmente tra le opere dell’artista. L’inaugurazione ufficiale avvenne l’11 luglio 1863, con l’intervento del Patriarca Trevisanato. Il magnifico altare che possiamo ammirare oggi è frutto di un rifacimento del 1930, durante il quale vennero aggiunti fregi di bronzo dorato. Sulla curva absidale della facciata esposta verso Canal Grande si legge questa iscrizione: «Lucia / Vergine di Siracusa / Martire di Cristo / In questo tempio / riposa / All’Italia al mondo / implori / luce pace».